La vallata dello Stilaro è una valle della Calabria, ai margini delle Serre Calabresi, in provincia di Reggio Calabria, che prende il nome dalla fiumara Stilaro: qui si trovano i comuni di Bivongi, Pazzano, Stilo e Monasterace
La valle dello Stilaro forma un semicerchio intorno al Consolino mentre il fondovalle dà luogo a un’ampia pianura di ghiaia con le pendici ripide, quasi verticali. La catena di montagne che cinge la valle di Stilo sino al mare è formata, non diversamente dai tanti avvallamenti similari presenti su questo litorale, da strati di terziario digradanti dolcemente verso il mare. Le linee più ripide corrispondenti alla frattura dello strato sono rivolte, come si può vedere dal loro profilo, verso la montagna mentre quelle più piane sono rivolte verso il mare.
Oltre alla fiumara Stilaro sono presenti i suoi affluenti: Folea, Ruggero, Pardalà, Melodare e Celia, il rio Chiesa Vecchia e il rio Freddo e infine il fosso Brunìa e Ianni.
Vi è una forte presenza di lecci, castagni, roveri, ontani ed erica; tra gli alberi c’è anche la roverella, la farnia, l’orniello e il carpino bianco; più scarsa è la presenza di sughera. Lungo i corsi d’acqua ci sono il pioppo nero, il salicone, l’ontano nero, la tamerice, l’oleandro, le felci regali e le bulbifere. Tra gli arbusti c’è una forte presenza del corbezzolo, il mirto, il lentisco, la fillirea, la ginestra e il cisto
Nel territorio è ancora presente la faina, la puzzola, la donna, il tasso, la volpe, la lepre, la martora, il gatto selvatico, il riccio e il ghiro. Nei torrenti si trova la trota fario mediterranea. Il cielo è invece popolato dall’astore, lo sparviero, il gufo reale, il falco pellegrino e l’allocco.
Dai piedi del monte Consolino fino al mare la stratificazione geologica è composta da un gruppo neozoico, un gruppo cenozoico che comprende il pliocenico, miocenico ed eocenico, il mesozoico, il paleozoico
L’area di Stilo risulta frequentata sin dal Paleolitico medio per poi proseguire nel Neolitico. Anche nell’età dei metalli risultano resti, qualcuno nell’eneolitico mentre almeno 20 siti subcostieri in contrada Napi e Ligghjia di Stilo con ritrovamenti di facies di Messina-Ricadi e Thapsos.
Ad est di Stilo, in contrada Pellicciano-Pubbliche, e a sud nuovamente in contrada Ligghja e Napi ma anche in contrada Franchi sono stati trovati insediamenti alla fine dell’età del Bronzo e del Ferro tra cui le tracce di due necropoli dell’VIII secolo A.C. nell’area Franchi-Bavolungi.
Le prime testimonianze certe dei primi abitanti greci della vallata dello Stilaro si attestano tra il VIII e il VII secolo a.C. in particolare in contrada Franchi-Bavolungi di Stilo in cui sono stati ritrovati vasi di produzione greca del periodo tardo-geometrico e proto-Corinzio antico, ceramica dell’Eubea, che testimonia anche relazioni con gli abitanti autoctoni. Successivamente coloni greci insediarono in queste aree siti con funzioni militari ed un santuari. Alla destra idrografica dello Stilaro sono stati ritrovati presunti resti di almeno 7 fattorie greche risalenti al VII-V secolo A.C.
Successivamente fondarono sulla costa dell’attuale Monasterace, presso la foce della fiumara Assi la piccola colonia di Kaulon, si stima di 10.000 abitanti. Essa commerciava con gli indigeni stanziati nell’entroterra che estraevano il minerale. Con l’argento batterono anche moneta come testimoniano alcuni ritrovamenti di resti di edifici per la lavorazione in loco del minerale e di stateri[6]. Il territorio di Caulonia era ricco di risorse e anche per questo era conteso fra le colonie di Locri e Crotone. Nella prima metà del IV secolo a.C. lo Stilaro allora chiamato Elleporo fu teatro di un importante battaglia tra Dionisio I e la Lega italiota formata da alcune città della Magna Grecia con la sconfitta di queste ultime.
In seguito il territorio fu conquistato dai Romani i quali sfruttarono intensamente la zona con l’estrazione del rame, istituendo nella vallata una colonia penali per i damnata ad metalla e deforestando la zona per il bisogno di legna per i cantieri navali. Nei pressi di Kaulon ci sarebbe stata una statio.
Nel X secolo sotto il dominio bizantino c’è una forte crescita economica e demografica che consente la nascita di ben 22 casali con 37 conventi, chiese e laure eremitiche fondate dai monaci greci di San Basilio. In questo periodo è il casale di Stilo ad avere un ruolo sempre più importante tale da inglobare i casali di Pazzano, Stignano, Guardavalle, Riace e Camini. In questo periodo viene sfruttato l’allevamento del baco da seta insieme alle tradizionali attività di agricoltura e pastorizia, ma anche attività più industriali come quale forno per la calce, 2 forni per il ferro e ben 16 mulini. Si pensa che con la presenza dei normanni vi fossero anche delle attività di siderurgia.
Il 15 luglio del 982 nella vallata si svolge una battaglia tra Ottone II e gli arabo-bizantini, vinta da questi ultimi.
Nell’XI secolo Stilo divenne un possedimento normanno con a capo il nobile locale Costa Peloga, ma gli si ribella nel 1065 e per ben 6 anni resiste agli attacchi normanni. Con i normanni si hanno anche le prime notizie su documenti cartacei della presenza di attività minerarie nel territorio.