Il primo documento che parla dell’esistenza di Riace è del 1562 in merito alla morte del Riace Cristoforo Crisostomo e della sua probabile proclamazione a Santo. La campana della chiesta dell’Assunta riporta scritto: “Hanc fundere fecit campanam Confraternitas S.mi Sacramenti, A.D. 1596”.
In quei tempi la Città disponeva di una cinta muraria e di tre porte d’accesso: Porta di Santa Caterina, Porta di Sant’Anna e Porta dell’Acqua.
Nei pressi della costa ad 8 km. fu edificata la Torre di Casamona per prevenire le incursioni Turche, di cui se ne attesta la presenza dal 1583. Nel 1640 la comunità di Riace ammonta a 400 persone. In questo periodo e fino al 1811 fece parte del regio demanio di Stilo in qualità di suo casale e ne seguì le sue vicende.
Nel 1756 si documentarono 1001 persone presenti nel casale. Nel 1773 nella zona costiera di Riace fu edificata la Cappella di San Biagio definito, oggi, monumento nazionale. Nel 1972 vengono scoperte al largo di Riace le due statue Greche ribattezzate: Bronzi di Riace che si trovano ora al Museo di Reggio Calabria.
Riace Story
Riace, la sfida del sindaco Trifoli: «Qui un museo per i bronzi. È un sogno riportarli»
Tre anni fa l’allora sindaco Mimmo Lucano, con accanto l’ex governatore Mario Oliverio, sognava di realizzare in quel posto a pochi passi dal mare un ostello della gioventù. Adesso il Comune di Riace guidato dal sindaco Antonio Trifoli lavora affinchè quel bene confiscato alla ‘ndrangheta diventi un museo multimediale dedicato ai bronzi, custoditi al museo di Reggio Calabria, in occasione del cinquantennale della loro scoperta in programma il prossimo anno. Il progetto è stato messo a punto dall’amministrazione comunale riacese, ma affinchè vada in porto Trifoli chiede il sostegno delle istituzioni.
«Riace non ha mai avuto nulla da questo importante rinvenimento – ha detto Trifoli – e quindi credo sia giunta l’ora che i bronzi contribuiscano a valorizzare oltre che da un punto di vista culturale anche da un punto di vista turistico-economico la nostra comunità». Guardando al 2022 il sogno del primo cittadino è uno solo, e neppure tanto nascosto: «Quello di poter riportare anche solo per un paio di giorni nel 2022 le statue laddove sono state ritrovate, cioè qui a Riace. Sappiamo che è difficile, per adesso ci accontenteremo di poter avere questo museo multimediale e tutti gli eventi collaterali che abbiamo in cantiere».
Ilario Balì